
Vicks Flu Tripla Azione (10 bustine)
Autorizzazione alla vendita
Vicks Flu Tripla Azione
Analgesico e antipiretico per il trattamento sintomatico a breve termine del dolore da lieve a moderato, febbre, congestione nasale con effetto espettorante in caso di tosse grassa, mal di gola associato a raffreddore, brividi ed influenza.
Caratteristiche
Modalità d'uso:
Sciogliere il contenuto di una bustina in una tazza di medie dimensioni e aggiungere acqua calda non bollente (250 ml circa).
Lasciare raffreddare fino a una temperatura bevibile.
Adulti e bambini a partire da 12 anni di eta': una bustina. Ripetere ogni quattro ore secondo le indicazioni, senza superare le quattro dosi (bustine) nell'arco di 24 ore.
Non somministrare a bambini di eta' inferiore a 12 anni senza il consiglio del medico.
Non somministrare a pazienti con compromissione epatica o compromissione renale grave.
Composizione:
Principi attivi: Paracetamolo; guaifenesina; fenilefrina cloridrato.
Eccipienti Saccarosio; acido citrico; acido tartarico; ciclamato di sodio; citrato di sodio; aspartame (E951); acesulfame potassio (E950); mentolo in polvere; aroma limone; aroma succo di limone; giallo di chinolina (E104).
Avvertenze:
Effetti indesiderati
L'incidenza di effetti indesiderati e' di solito classificata come di seguito: molto comune (>10); comune (>1/100 a <1/10); non comune (>1/1000 a <1/100); raro (>1/10.000 a < 1/1000); molto raro (<1/10.000); non noto. Patologie cardiache: la fenilefrina puo' essere raramente associata a tachicardia (da >=1/10.000 a <=1 su 1000). Patologie del sistema emolinfopoietico: molto raramente (<1 su 10.000) sono state riportate discrasie ematiche come trombocitopenia, agranulocitosi, anemia emolitica, neutropenia, leucopenia e pancitopenia in seguito all'assunzione di paracetamolo, anche se puo' non esservi una relazione causale. Patologie del sistema nervoso: come con altre ammine simpaticomimetiche, raramente (da >=1/10.000 a <=1 su 1000) si possono manifestare insonnia, nervosismo, tremore, ansia, irrequietezza, confusione, irritabilita' e cefalea. E' inoltre noto che la guaifenesina puo' causare raramente (da >=1/10.000 a <=1 su 1000) cefalea e vertigini. Patologie gastrointestinali: anoressia, nausea e vomito sono comuni con i simpaticomimetici (da >=1 su 100 a <=1 su 10) e si possono manifestare con la fenilefrina. Disturbi gastrointestinali, nausea, vomito e diarrea sono gli effetti indesiderati piu' comuni associati alla guaifenesina, ma si verificano raramente (da >=1/10.000 a <=1 su 1000). Gli effetti gastrointestinali del paracetamolo sono molto rari ma sono stati riportati casi di pancreatite acuta in seguito all'ingestione di dosi superiori a quelle normali. Patologie renali e urinarie: nefrite interstiziale e' stata riportata casualmente dopo un uso prolungato di alte dosi di paracetamolo. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: in seguito all'assunzione di paracetamolo possono manifestarsi raramente ipersensibilita', compreso rash cutaneo, e orticaria (da >=1/10.000 a <=1 su 1000). Patologie vascolari: in seguito all'assunzione di fenilefrina si possono manifestare raramente aumento della pressione sanguigna associato a cefalea, vomito e palpitazioni (da >=1/10.000 a <=1 su 1000). Disturbi del sistema immunitario: sono stati riportati rari casi (da >=1/10.000 a <=1 su 1000) di reazioni allergiche o di ipersensibilita' in seguito all'assunzione sia di fenilefrina che di paracetamolo, tra cui rash cutanei, orticaria, anafilassi e broncospasmo. Patologie epatobiliari: raramente (>= 1/10.000 a <= 1/1000), anomalie nei test della funzione epatica (aumento delle transaminasi epatiche).
Gravidanza e allattamento
Studi epidemiologici sulle donne in gravidanza hanno dimostrato l'assenza di effetti negativi dovuti all'impiego di paracetamolo nei dosaggi raccomandati; tuttavia, le pazienti in stato di gravidanza sono tenute a seguire le indicazioni del proprio medico in merito all'uso del farmaco. Il paracetamolo e' escreto nel latte materno, anche se non in quantita' clinicamente significative. I dati pubblicati disponibili non riportano controindicazioni in merito all'allattamento. I dati sull'uso di fenilefrina in gravidanza sono limitati. La vasocostrizione dei vasi uterini e la riduzione del flusso ematico uterino associati all'impiego di fenilefrina possono causare ipossia fetale. Fino a quando non si avranno a disposizione ulteriori informazioni, l'assunzione di fenilefrina in gravidanza deve essere evitata, eccetto nei casi in cui il medico la ritenga essenziale. Non vi sono dati disponibili in merito all'eventuale rilascio di fenilefrina nel latte materno ne' vi sono segnalazioni in merito agli effetti della fenilefrina sui neonati allattati al seno. Fino a quando non si avranno a disposizione ulteriori dati, l'assunzione di fenilefrina durante l'allattamento deve essere evitata, eccetto nei casi in cui il medico la ritenga essenziale. La sicurezza della guaifenesina in gravidanza e durante l'allattamento non e' ancora stata del tutto definita. In gravidanza il prodotto deve essere assunto esclusivamente nei casi in cui il medico lo ritenga essenziale.