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I Vaccini anti Covid

Quali sono i vaccini Anti Covid autorizzati da Ema e Aifa tra il 2020 e il 2021

Con il proseguire delle campagne vaccinali le conoscenze circa il profilo beneficio-rischio dei vaccini approvati si stanno man mano accumulando. Nel terzo report del 27 Luglio 2021 intitolato Impatto della vaccinazione COVID-19 sul rischio di infezione da SARS-CoV-2 e successivo ricovero e decesso in Italia si legge che in Italia le evidenze disponibili suggeriscono che nella popolazione generale tutti i differenti tipi di vaccino sono efficaci nel ridurre il rischio di infezione da SARS-CoV-2, nonché di ricovero e decesso.
Inoltre ci sono diversi studi condotti in Europa, Nord America e Israele a sostegno dell’efficacia dei vaccini sia nella popolazione generale sia in specifici sottogruppi di categorie a rischio come anziani, operatori sanitari, lungo degenti e donne in gravidanza.

L’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) e l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) hanno autorizzato
due vaccini a mRNA:

  • Vaccino Comirnaty (BioNTech/Pfizer), autorizzato il 22/12/2020
  • Spikevax (Moderna), autorizzato il 07/01/2021

e due vaccini a vettore virale

  • Vaccino Vaxzevria (ex AstraZeneca), autorizzato il 29/01/2021
  • Vaccino Janssen (Johnson & Johnson), autorizzato l’11/03/2021.

 

Cos’è la proteina Spike

Il virus SARS-CoV-2 ha una forma rotondeggiante e sulla sua superficie presenta delle “punte” che rendono il virus simile a una corona (da cui il nome Coronavirus). Su queste “punte” è presente la proteina Spike, una proteina di superficie che possiamo immaginare come una chiave che permette al virus di entrare nelle nostre cellule in cui può riprodursi e quindi causare il propagarsi dell’infezione.
Tutti i vaccini attualmente in studio sono stati messi a punto per indurre una risposta che blocca la proteina di superficie del virus e quindi l’infezione delle cellule.

Pfizer e Moderna: vaccini a mRNA

I due vaccini contro il Covid-19 a mRNA contengono delle molecole di acido ribonucleico messaggero (mRNA) che hanno al loro interno le istruzioni per sintetizzare la proteina Spike. In questi vaccini il piccolo segmento di mRNA del virus è inserito all’interno di microscopiche vescicole lipidiche (dette liposomi) che, fondendosi con le cellule umane, lo conducono all’interno della cellula dove si avvia la sintesi delle proteine Spike. Questo evento stimola la produzione di anticorpi specifici. Poiché non si introduce nelle cellule il virus vero e proprio, ma solo l’informazione genetica fondamentale alla cellula per costruire copie della proteina Spike, con il vaccino non si può in alcun modo provocare Covid-19 nella persona vaccinata.

La vaccinazione, inoltre, attiva anche le cellule T che preparano il sistema immunitario a rispondere ad ulteriori esposizioni al virus SARS-CoV-2: questo significa che se in futuro il vaccinato dovesse entrare in contatto con il virus, il suo sistema immunitario ne avrà memoria, quindi lo riconoscerà e si attiverà per combatterlo.
Pochi giorni dopo la vaccinazione, l’mRNA del vaccino si degrada naturalmente quindi non c’è alcun rischio che entri nel nucleo delle cellule e ne modifichi il DNA.

Comirnaty e Spikevax possono venire somministrati agli adulti e agli adolescenti di età pari o superiore a 12 anni e per entrambi è previsto un richiamo non oltre 42 giorni dalla prima dose, nello specifico preferibilmente dopo 3 settimane nel primo caso e dopo 4 settimane nel secondo. La seconda somministrazione è molto importante per ottenere una risposta immunitaria ottimale.

Vaxzevria e Jansses: vaccini a vettore virale

Un vaccino a vettore virale utilizza un virus innocuo per l’uomo per portare all’interno della cellula la sequenza del codice genetico che codifica per la proteina Spike. Dopo la somministrazione l’informazione genetica si degrada e viene eliminata quindi anche in questo caso non c’è pericolo che vada a modificare il nostro DNA.

Nel vaccino Vaxzevria il materiale genetico della proteina Spike è inserito all’interno di un adenovirus responsabile del raffreddore negli scimpanzé ed innocuo per l’organismo umano. L’adenovirus, quindi, funge da vettore virale che veicola all’interno delle nostre cellule le istruzioni per produrre la proteina Spike del virus SARS-CoV-2. Il sistema immunitario si attiva contro la proteina e produce degli anticorpi che proteggeranno il soggetto dall’infezione virale. La tecnologia del vettore virale non è nuova, ma è già stata testata ed utilizzata con successo per prevenire altre malattie.
Sulla base delle attuali evidenze il vaccino Vaxzevria è approvato nelle persone di età pari o superiore ai 18 anni e, tenuto conto del basso rischio di reazioni avverse di tipo tromboembolico a fronte della elevata mortalità da Covid-19 nelle fasce di età più avanzate, è raccomandato un suo uso preferenziale nelle persone di età superiore ai 60 anni. È previsto un richiamo a distanza di 4-12 settimane ed il livello di protezione della seconda dose appare più consistente quanto più ci si avvicina alla 12° settimana di distanza dalla prima.

 

Il vaccino Janssen è un vaccino composto da un vettore ricombinante basato su adenovirus umano, incapace di replicarsi, che codifica per la proteina Spike. Dopo la somministrazione, la proteina virale viene espressa in maniera transitoria, stimolando la produzione sia di anticorpi sia delle cellule T del sistema immunitario.
A differenza di tutti gli altri, il vaccino Janssen viene somministrato come dose singola ed è approvato per gli adulti a partire dai 18 anni. La protezione inizia circa 14 giorni dopo la vaccinazione.

 

Quale è il senso e l’importanza del vaccino

I vaccini contro il Covid-19 sono degli strumenti importantissimi che abbiamo a disposizione per fronteggiare la pandemia: forniscono una protezione elevata nei confronti di malattie gravi, ospedalizzazione, morte e si sono dimostrati sicuri, efficaci e salvavita.
La vaccinazione è il metodo più efficace per bloccare la circolazione di un virus, proprio come è successo per il vaiolo e la poliomielite che sono stati debellati grazie ai vaccini.
Purtroppo, come tutti i vaccini, non assicurano una protezione totale a tutte le persone vaccinate ed è per questo motivo che dobbiamo continuare a seguire le precauzioni che ormai abbiamo imparato a conoscere bene come la distanza di sicurezza, indossare la mascherina, mantenere i locali ben ventilati, evitare le folle, igienizzare le mani e tossire nella piega del gomito o in un fazzoletto.

 

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